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videodesign_berlin

IT

Sono cresciuta in un'epoca in cui l'umanità funzionava ancora in modo analogico. Leggevo libri, collezionavo monete europee, fotografavo cautamente su pellicola 35mm e registravo le mie canzoni preferite con un microfono dall'altoparlante della TV. Insegnanti e professori (di entrambi i sessi) erano per lo più umanisti e rappresentanti di un'immagine dell'uomo in cui la libertà e la dignità appartengono ai valori superiori e in cui l'educazione aiuta a raggiungere la libertà. In un progetto pilota, come studenti del liceo a 10 anni, abbiamo imparato il latino sul computer e il linguaggio di programmazione Basic in matematica.
Le prospettive che sono importanti per me nel mio lavoro, sia sul palco che nelle opere video, sono sorte quasi da sole: Inclusione di tutti i mezzi di espressione, uso sperimentale dei media oltre i limiti previsti, drammaturgia come base di un processo compositivo che include tutti i mezzi di espressione.
L'obiettivo è sempre quello di creare uno spazio di risonanza, abbastanza chiuso da non essere arbitrario, abbastanza aperto da lasciare spazio allo spettatore. Al centro di questo spazio, l'essere umano.

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dramaturgie_berlin

ENG

I grew up in a time when humanity was functioning still in an analogous way. I read books, collected European coins, conscientiously photographed on 35mm film and recorded my favourite songs with a microphone from the TV loudspeaker. Teachers and professors (of both sexes) were mostly humanists and representatives of an image of mankind in which freedom and dignity belong to the higher values and in which education helps to achieve freedom. In a pilot project, as 10-year-old high school students, we learned Latin on the computer and the programming language Basic in math.
The perspectives that are important to me in my work, on stage as well as in the video works, arose almost by themselves: Inclusion of all means of expression, experimental use of media beyond the intended limits, dramaturgy as the basis of a compositional process that includes all means of expression.
The aim is always to create a space of resonance, closed enough not to be arbitrary, open enough to leave space for the viewer. In the centre of this space, always the human being.

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